Il salone del mobile di Milano, tra sperimentazione, tradizione e marketing
Dal 12 al 17 aprile, il 55° appuntamento con il Salone Internazionale del Mobile di Milano
Oltre ai prestigiosi appuntamenti con la settimana della moda, uno degli eventi principali del calendario meneghino è sicuramente quello dedicato al Salone Internazionale del Mobile, evento che da oltre cinquant’anni vede Milano ai vertici del design internazionale. La manifestazione, che va in scena nel polo di Rho dal 12 al 17 aprile, ha sempre rappresentato un momento di sintesi della situazione italiana nel campo del prodotto d’arredo, comparto che per qualità, tradizione e innovazione, costituisce un punto di riferimento del design mondiale.
Il 2015 è stato un anno positivo per la manifestazione, che grazie agli oltre 310’000 visitatori ha potuto ampliare per il 2016 la propria offerta espositiva, soprattutto per quanto riguarda gli espositori esteri che costituiscono circa il 30% delle aziende presenti alla manifestazione. Oltre ai numeri, che sottolineano la portata dell’evento, quello che più si apprezza è l’impronta culturale della manifestazione che a pochi mesi da Expo, rilancia le tematiche legate a progettualità creatività e imprenditorialità che da sempre caratterizzano Milano.
La “vetrina” dunque è importante, ma la vera sfida è come allestirla! Come sappiamo, l’attuale distretto del mobile brianzolo è nato oltre due secoli fa spinto dalla diffusione delle prime residenze vacanziere delle famiglie borghesi di Milano, a quei tempi le richieste di mercato spaziavano dall’arredo in stile, alle produzioni di complementi legati ad artigianalità quali l’intaglio, l’intarsio o la doratura. Nel secondo dopoguerra queste realtà artigiane hanno saputo affrontare con successo il passaggio ai processi industriali mantenendo un livello qualitativo di altissimo profilo. Grazie a questo saper fare, l’indotto dell’arredo di qualità in Italia ha sempre riscontrato margini di crescita fino a gli anni settanta.
Per tornare a registrare numeri positivi e consolidare la qualità del design italiano nel mondo globale, occorre oltre a “saper fare mobili”, essere capaci di sperimentare, innovare e trovare soluzioni all’avanguardia nel mercato contemporaneo, supportando queste innovazioni con nuovi strumenti di marketing che nel contesto contemporaneo non possono prescindere dal successo di un prodotto, sia esso di arredo o di qualsiasi altra natura.
Giovannino Casu
Articolo Pubblicato su InFolio di Venerdì 8 aprile 2016